E’ uscito il testo “Guida alla psicologia dello sport”, a cura di Flavio Nascimbene

E’ un libro di grande utilità sia per gli allenatori e i professionisti delle Scienze motorie che per gli psicologi interessati al campo, dal momento che è l’unica opera che fornisce un quadro chiaro, completo e aggiornato della Psicologia dello Sport nell’Italia del 2011.

Il presente lavoro ci restituisce una fotografia di quelle che sono le caratteristiche che identificano lo psicologo dello sport, quali sono i ruoli, le competenze e gli strumenti specifici che utilizza, in quali contesti opera, quali sono le Scuole presso cui acquisisce il suo bagaglio specialistico.

Ma non solo. Avvalendosi del contributo di noti esponenti nella materia –De Michelis, Gozzoli, Muzio- prova a dare una definizione “in movimento” della professione, riflettendo sull’esperienza passata (i traguardi raggiunti, i nodi irrisolti) per riprogettare un futuro di nuove opportunità.

La Psicologia dello Sport viene spiegata anche tramite esempi di lavoro pratici, declinati in progetti ed esperienze applicate, che provano a dare una panoramica a 360° della professione: dallo sport professionistico allo sport educativo, dallo sport-sociale e preventivo allo sport riabilitativo.

Facendo tesoro del contributo degli approcci relazionali –ed in particolare sistemico ed ipertestuale- viene infine lanciato l’approccio relazionale-ipertestuale, comprensivo di un dispositivo di lavoro inedito sul campo, che cerca di dare risposte ad alcune questioni complesse e storicamente ardue per la Psicologia dello Sport, relative alla cura dello sportivo in età evolutiva e del rapporto con la sua famiglia, così come la gestione della fitta rete di relazioni che vede incrociarsi, sulla persona dello sportivo stesso, due “sistemi”: “Società sportiva” (nello sport professionistico include allenatore staff, Presidente stampa) e “famiglia” (genitori, partner, amici e altre figure significative).

Obiettivo di quest’opera è quindi riflettere su questo mondo dello sport che tutti gli “addetti ai lavori”, in un modo o in un altro, contribuiamo a costruire. Per fare ciò in questo libro, oltre alle molteplici esperienze “tecniche”, si coglie ogni “sguardo” (per esempio anche quello dello sport cinema) che ci possa illuminare e far trovare delle idee per affrontare i problemi che attraversano lo sport e renderlo un posto migliore per tutti.